giovedì 11 giugno 2015

“...perdonate e vi sarà perdonato” (parte settima)

La sequenza risulta giudicare-condannare-perdonare. Se hai giudicato, se hai condannato, puoi alla fine perdonare. Un fare rispetto al precedente non fare. Ti perdono quando non ti giudico, quando non ti condanno, quando non ti inchiodo ad una definizione. Perdonarti è non definirti, non limitarti. Lascio a te la possibilità di definirti attraverso le tue azioni. Ciò che posso fare è perdonarti ma non posso trasformarti. Non giudicandoti, non definendoti, ti dono la possibilità di prendere la direzione che vorrai senza pre-giudicare le infinite possibilità che si aprono.
Non giudico la direzione da te presa perché qualunque sia è la tua.

Perdonare è permettere all'altro di trovare la propria via senza dipendere. Ti perdono quando non ti giudico e non ti condanno, perdono quando ti lascio libero di diventare ciò che sei senza che altri ti imprigionino in una gabbia di senso non tua, non scelta da te.



 

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