Je suis l’Autre. Io
vedo nell’altro ciò che è in me. Io proietto sull’altro ciò che ho dentro di
me. L’altro è una mia proiezione. Chi sia l’altro non lo so.
Proietto sull’altro.
Io sono l’adultera, l’adultera è dentro di me, è parte di me.
E questa rappresentazione
dell’adultera, generata in me dal Noi sociale, è da me esteriorizzata. La vedo
nell’altro/a, la porto fuori di me. Ne ho paura.
La paura crea in me
una rabbia che diventa collera, vendetta. Voglio colpire, lapidare.
Ma se mi accorgo
che non c’è nessuna adultera, se non nella mia mente determinata dal Noi, se mi
accorgo che l’adultera è dentro di me, dentro ognuno di noi, se rinuncio alla
proiezione e all’esteriorizzazione, se ridivento Io e non più rappresentante
inconsapevole del Noi allora rinuncerò a colpire e me ne andrò. Andrò come Io,
ad uno ad uno, non come Noi. Ritorno ad essere Io.
E chi ha più
esperienza e saggezza sarà il primo a rinunciare.
I
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