domenica 26 luglio 2015

“Ed essa rispose: «Nessuno, Signore».”

Gesù, con le sue due domande, porta la donna a prendere consapevolezza che nessuno può condannarla senza sentirsi in contraddizione. Il nomos (la norma) è fatto esterno, convenzione sociale, costrizione non decisa dal singolo Io ma dal Noi del branco. In me trovo ciò che condanno. Solo se l’Io diventa nessuno (cioè può essere tutti) allora si libera dal Noi.

Il termine greco “kurios” (kÚrioj)  tradotto con Signore significa anche colui a cui una persona o cosa appartiene, su cui ha il potere di decidere, padrone, signore. Gesù ha il potere di decidere, come singolo e non come Noi. La donna riconosce questo potere . La donna dimostra di aver capito. 
Nel Vangelo quasi sempre sono le donne che comprendono subito, attraverso la via dell’intuizione, del sentimento  più che attraverso la via rigida e standardizzata della ragione.  


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