lunedì 15 giugno 2015

"Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba..."

1 “Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi.”

Possiamo leggere i Vangeli come cronaca oppure come significato da interpretare di cui i fatti narrati alludono ad altro. Sul monte degli Ulivi ci si “alzava”, ci si “elevava”, si andava a meditare e a pregare. Gesù trascorre la notte. La notte rappresenta l'ombra, la parte oscura di noi che Gesù conosceva così bene.

2 “Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.”

Passata la notte, tornò nel tempio, centro spirituale collettivo, sociale. Dopo aver percorso, attraversato la propria interiorità ritorna agli altri. Fondamentale è il ritrovarsi prima di trovare il prossimo. Quando io sono me stesso (nel testo in greco “autos”), io stesso, attiro il popolo, gli altri, che riconoscono in me, l'autenticità e posso istruire (“didasko”).

Solo quando io sono veramente me stesso posso sensatamente istruire gli altri. E non in piedi in posizione di autorità, ma seduto.  
 

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