Non
giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete
condannati; perdonate e vi sarà perdonato» (Luca 6,37).
Quello
che abbiamo detto fino ad ora è nel solco della tradizione.
Vi sono
altri aspetti che questi versetti spingono ad esaminare.
Il tuo
Io non giudichi se stesso. Gli altri che sono in te non giudichino
ciò che tu sai di essere. Non sdoppiarti, sii uno. Non trovarti
nella situazione in cui una parte del tuo Io (gli altri che sono in
te) giudichi ciò che tu sei. Smetti di giudicarti e nessuno ti
giudicherà. Non alimentare il senso di colpa in te perché rischia
di distruggere ciò che c'è in te di bello e nobile. Tu sei più di
più di come ti giudichi quindi non farlo. Non limitarti
giudicandoti. Vai oltre. Accetta, migliorati ma non giudicarti.
Non
giudicarti perché non puoi farlo fino a quando non smetterai di
giudicarti. E quando smetterai non ti servirà più. Tu puoi fare ed
essere solo ciò che permetti al tuo IO di fare ed essere. Non
seguire il sabotatore che è dentro di te. Se non ti autolimiterai
potrai espanderti.
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