Se
noi pensiamo, in termine di cronaca, abbiamo alcune alternative come
quella di Bultmann che vede nei gesti di Gesù un mero abbellimento
all'atmosfera di silenzio che si era creata, quindi un dettaglio
secondario, narrativo, inserito allo scopo di rendere in modo
drammatico la tensione palpabile della scena. Siamo di fronte ad un
enigma che non potremo mai risolvere. La nostra interpretazione non
può che essere diversa da quella storica e cronachistica.
A
Gesù chiedono parole (“Tu che dici?”) e la prima risposta è
rappresentata da due azioni ed un segno. Gesù si china verso terra,
indica la nostra realtà presente, il qui ed ora. Utilizzando la mano
sinistra (la mano di Dio) richiama ad un'altra giustizia, diversa,
più alta e con l'indice che rappresenta sia protezione sia accusa,
scrive in terra. Ma non scrive nella polvere, perché è nei pressi
del tempio che è lastricato. Quindi scrive qualcosa che non resta,
qualcosa di invisibile.
Il
termine usato per scrivere non è comune, katagraphen,
che significa "segnare" o "annotare" qualcosa di
specifico. Può essere usato sia per disegnare sia per indicare cose
che sono scritte nei testi sacri, nella Bibbia.
Qual
è il significato, per noi oggi, dei segni tracciati sul lastricato
del tempio? Cosa possono suggerirci?
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