domenica 21 giugno 2015

"...chinatosi, si mise a scrivere col dito in terra"? (seconda parte)

Se noi pensiamo, in termine di cronaca, abbiamo alcune alternative come quella di Bultmann che vede nei gesti di Gesù un mero abbellimento all'atmosfera di silenzio che si era creata, quindi un dettaglio secondario, narrativo, inserito allo scopo di rendere in modo drammatico la tensione palpabile della scena. Siamo di fronte ad un enigma che non potremo mai risolvere. La nostra interpretazione non può che essere diversa da quella storica e cronachistica.

A Gesù chiedono parole (“Tu che dici?”) e la prima risposta è rappresentata da due azioni ed un segno. Gesù si china verso terra, indica la nostra realtà presente, il qui ed ora. Utilizzando la mano sinistra (la mano di Dio) richiama ad un'altra giustizia, diversa, più alta e con l'indice che rappresenta sia protezione sia accusa, scrive in terra. Ma non scrive nella polvere, perché è nei pressi del tempio che è lastricato. Quindi scrive qualcosa che non resta, qualcosa di invisibile.
Il termine usato per scrivere non è comune, katagraphen, che significa "segnare" o "annotare" qualcosa di specifico. Può essere usato sia per disegnare sia per indicare cose che sono scritte nei testi sacri, nella Bibbia.

Qual è il significato, per noi oggi, dei segni tracciati sul lastricato del tempio? Cosa possono suggerirci?

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